L’Ansia e i suoi effetti

Ti è mai capitato di sentirti agitato? Di avere la sensazione di non riuscire a stare dietro a tutte le cose da fare? Di sudare ma non per il caldo?

L’ansia è uno sentimento di preoccupazione non sempre attribuibile a qualcosa di preciso che si può descrivere come uno stato di apprensione e agitazione generale. Questo stato di inquietudine si accompagna spesso a manifestazioni corporee, per cui il respiro inizia ad essere accelerato o all’inverso la tensione muscolare impedisce ai polmoni di allargarsi avvertendo una conseguente carenza d’aria. Altro effetto dell’ansia è che nel corpo si verifica un irrigidimento muscolare generalizzato al fine di mantiene uno stato di allerta prolungato. Molto comuni sono gli effetti sull’apparato gastrointestinale che danno origine a sintomi come crampi allo stomaco, diarrea o stitichezza, sensazione di nausea e secchezza alle fauci.

Ma L’ansia è un disturbo? No l’ansia non è di per sé patologica, è infatti comune ad ogni uno di noi, ma la sua difficile gestione e i suoi effetti “collaterali” sul comportamento e sul corpo incrementano il desiderio di liberarsene. Infatti la persona sente di non riuscire a rendere pienamente nelle sue attività, proprio perché il corpo sembra non rispondere, a volte si ha la spiacevole sensazione di intorpidimento, cosa fastidiosa ad esempio in caso di performance sportive o attività che prevedono un pubblico.

A livello cognitivo uno stato ansioso può rendere difficile mantenere l’attenzione su qualcosa, infatti la concentrazione viene persa di continuo e i pensieri si confondono, generando di conseguenza anche reazioni di irritabilità e impazienza. Le cause possono essere tra le più svariate e sono molto soggettive, una terapia con approccio gestaltico integrato permette di progettare un lavoro personalizzato su più livelli: cognitivo, emotivo e comportamentale. In questo modo ci si prende cura della persona a 360°, permettendo di ottimizzare i tempi e favorendo un percepibile e significativo miglioramento della qualità della vita.

Vale a dire che il terapeuta e il paziente fanno insieme un lavoro di riconoscimento e contenimento delle emozioni sgradevoli, attraverso il quale riuscire a comprendere la loro natura senza giudicarle e senza reprimerle, bensì cercando di contenerle in maniera adattiva, sfruttandone il potenziale energetico che c’è dietro ogni emozione seppur poco gratificante.

Inoltre si incentiva l’individuazione dei pensieri disfunzionali che permette di districarsi nel caos cognitivo e contemporaneamente è possibile migliorare la gestione degli attacchi d’ansia con specifiche tecniche di gestione di questo vissuto.

Dott.ssa Ilaria Fontana

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